lunedì 10 aprile 2017

"PERSEPOLIS" (2007) DI MARJANE SATRAPI E VINCENT PARONNAUD

«Mi ricordo! A quell'epoca conducevo una vita tranquilla e senza storie. 
Una vita da bambina. Andavo pazza per le patatine con il ketchup. Bruce Lee era il mio eroe preferito, portavo le Adidas ed avevo due ossessioni: potermi radere un giorno le gambe e diventare l'ultimo profeta della galassia»
-Marjane-

Persepolis” è un romanzo di formazione, lo sguardo sofferto, onesto ed ironico di Marjane Satrapi sul rapporto di amore ed odio tra lei ed il suo paese, l'Iran. In un'ora e mezza di pellicola, catturata in uno splendido B/N dominato da tratti stilizzati e ombre, viene condensata la storia recente del paese: la Persia di quello stronzo dello Scià; la rivoluzione carica di speranze e libertà; poi l'arrivo degli ayatollah e la nascita della repubblica islamica; seguiranno imposizioni sul vestiario, la censura che si spingerà a colpire anche l'arte, arresti arbitrari, esecuzioni e guerre insensate scoppiate per motivi che nessuno ricorda.
E' un racconto diretto in primo luogo a noi occidentali, sempre più incapaci a comprendere il diverso ed emanciparci dai pregiudizi, quasi mai interessati a sapere cosa accade aldilà dei nostri confini geopolitici. E non annoia mai, perfettamente sostenuto dallo sguardo limpido e carico di rabbia fanciullesca della Marjani bimba prima, e da quella ironia che contraddistinguerà la donna che sarà.
Ed è proprio l'intelligenza e la freschezza della sceneggiatura ad essere il punto forte di questo "Persepolis", capace di donarci sequenze memorabili: l'uscita dalla depressione a suon di "Eye of the tiger", i dialoghi tra Marjane e la nonna o quelli con Dio e Marx, la guerra tra Iran ed Iraq etc. La stessa musica rock contribuisce a dare unità e forza al racconto, divenendo specchio della politica liberticida del governo e simbolo dell'irriducibile voglia di emancipazione della ragazza.
Marjane ci prenderà per mano, proteggendoci dalle brutture della tirannide.
In un'intervista rilasciata qualche anno fa, la Satrapi raccontò che ci furono dei corteggiamenti da Hollywood: volevano fare di "Persepolis" un film con Brad Pitt e Jennifer Lopez.
La storia andò diversamente ed è stato un bene.
Al posto del kolossal a stelle e strisce arrivò questo film d'animazione, una visione soggettiva e fuori dagli schemi che dà vita ad un personaggio universale in grado di abbattere tutti i confini.
Sono 95 minuti che lasciano il segno.

Habemus Judicium:
Ismail

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