lunedì 15 gennaio 2018

"LE STREGHE SON TORNATE" (2013) DI ALEX DE LA IGLESIA

«Dicono che Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza...ma chi diavolo credono di essere gli uomini?! Dio creò la "donna" a sua immagine e somiglianza»

Per alcuni è un film femminista.
Per altri invece profondamente antifemminista ed al limite della misoginia.
Nella realtà ci troviamo dinnanzi ad un'opera che si libera da ogni schema, muove da un inizio roboante e ci trascina verso lidi inaspettati.
Siamo nella centralissima Puerta del Sol a Madrid, come sempre affollata di turisti ed artisti di strada che cercano di accalappiare qualche spiccio. Tra questi c'è un Gesù Cristo, al secolo José, interamente dipinto di grigio, munito di corona di spine e croce gigante d'ordinanza; con lui un soldatino giocattolo, tale Antonio, pitturato di verde.
I due, accompagnati dal figlioletto di Cristo, entrano all'interno di un compro oro armati sino ai denti.
Il loro obiettivo? Dare una sterzata decisiva ad una vita insoddisfacente fatta di storie d'amore mal gestite e di poca pecunia.
Prendono il malloppo e, tra colpi di pistola, auto della polizia che volano nel traffico ed un sequestro di un taxi, corrono verso la libertà: il confine francese. Lungo la loro strada si imbattono però in un ameno paesino basco, il cui nome, Zugarramundi, è indissolubilmente legato con la stregoneria, i roghi e la Santissima Inquisizione. I loro piani verranno del tutto scombinati dall'irruzione energica di un gruppetto ben nutrito di donne, manifestazione fattuale della rigida dicotomia che intercorre tra i sessi.
Alex De La Iglesia gioca sulla crisi economica e sull'incomunicabilità tra uomo e donna, tirando su un bizzarro e caotico ibrido filmico. Muove da un action-movie dal ritmo frenetico, mescola ripetutamente le carte sul tavolo, ci dirige verso un horror (?) esoterico dalle scenette niente male e trova la giusta amalgama nel contagioso humor nero che pervade tutta la pellicola.
C'è poco da dire, guardando il film si percepisce il divertimento di Iglesia nel mettere in scena lo script e se ne rimane amabilmente contagiati.
"Le streghe son tornate" appare come un gran calderone in cui è ammesso tutto ciò che crea piacere all'occhio dello spettatore, dalle corse pazze, ai combattimenti, sino alla sessualità che trova il suo apice in quella meraviglia simil-fetish di Carolina Bang.
Un cazzeggio questa è l'impressione principale, un film che non ha la pretesa di prendersi troppo sul serio, ma che al contempo ci appare credibile dall'inizio sino alla fine.
Unico neo il finale, che se da un lato appare coerente con il clima smargiasso e caotico della pellicola, dall'altro tende ad annacquarsi in una durata (forse) esagerata.
In pillole...?! "Le streghe son tornate" è un divertissement talmente fresco, furbo, fracassone, grottesco e divertente che non si può non vedere.

Habemus Judicium:
Ismail

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