venerdì 11 marzo 2011

L' ESPERANZA DEL JAZZ

Salve amanti del jazz o curiosi indagatori dell'universo musicale, questo post è dedicato a farvi scoprire, qualora già non la conosceste, una straordinaria artista diciamo pure emergente del panorama musicale internazionale. I più acuti avranno già carpito il suo nome semplicemente leggendo il titolo, ma per chi non ci fosse ancora arrivato: Ladies and Gentlemen, ecco a voi Miss Esperanza Spalding
Voluta dal Presidente Obama alla cerimonia di premiazione in cui gli è stato consegnato il Nobel per la Pace (lui si che ha buon gusto, mica come....vabbè lasciamo stare) è stata da poco vincitrice di un Grammy Award come Miglior artista esordiente. Cosa quest'ultima che, fra parentesi, ha fatto imbufalire la miriade di fans del giovanissimo Justin Biber, i quali hanno tempestato la pagina Twitter della cantante con offese pesanti e talvolta, udite udite, con delle minacce di morte! 
Roba da matti! Voglio dire, a me piace moltissimo Rihanna, ma se il Grammy che si è aggiudicata quest'anno fosse andata a Lady Gaga di certo non mi sarei attivato per spedirle una testa mozzata di cavallo via e-mail! Idiozie a parte, Biber si è comportato sportivamente in un'intervista ad MTV dichiarando che, nonostante il comprensibile rammarico, fosse contento per la sua vittoriosa "avversaria" e che alla fine una sconfitta non è poi una cosa così negativa, anzi insegna a crescere più di una vittoria: bravo Justin! 
Ma mettiamo da parte le colorite, o macabre (dipende dai punti di vista) curiosità e concentriamoci sulla musica. Ed incominciamo dando qualche cenno biografico della talentuosa Esperanza, per permettere ai neofiti di comprenderne la basale formazione artistica. 
Miss Spalding nasce nell'ottobre del 1984 nella città statunitense di Portland, ma la sua identità culturale, molto più complessa, getta le basi dai monti gallesi ai territori ispanici e soprattutto africani
La madre, dalla quale Esperanza dichiara di aver ereditato gran parte del suo patrimonio culturale, la assegna alle cure di una balia cubana, dalla quale impara l'uso della lingua spagnola, ed a soli 5 anni la inizia allo studio del violino, facendola entrare nel prestigioso circolo artistico della Chamber Musica Society dell' Oregon
Qui inizia a comporre, incredibilmente giovane! Dirà delle sue prime esperienze musicali: «The funny thing was, I was the songwriter, but I had never experienced love before. Being the lyricist and the lead singer, I was making up songs about red wagons, toys and other childish interests. No one knew what I was singing about, but they liked the sound of it and they just ate it up».
Con sconvolgente naturalezza la nostra Enfant Prodige impara a suonare anche l'oboe ed il clarinetto, infine, durante il periodo della High School, il basso, lo strumento che ad oggi la contraddistingue maggiormente. 
Intrisa di passione e cultura musicale, oltre che di un inestimabile talento, Esperanza è diventata in un tempo oggettivamente breve, un'artista dalla qualità che non stento a definire sopraffina. Esperanza oltre che vantare abilità polistrumentistiche di certo non comuni, possiede una vocalità dolce ed ammaliante al contempo, morbida e delicata ma anche risoluta, che domina senza difficoltà le armonie del pentagramma, articolandosi nel trilinguismo composito di favella anglosassone, ispanica e portoghese. 
Le sue origini multiculturali, a cui ho prima fatto cenno, le permettono inoltre di staccarsi dai sicuri lidi della musica jazz più moderna e all'avanguardia, che tanto bene conosce, per spingersi attraverso i mari del funk e del pop più ricercato, fino a raggiungere le coste accarezzate dalla musica ritmica brasiliana e cubana. Il risultato è uno straordinario crogiolo di esperienze, ritmi, sonorità, inflessioni d'innovazione e tradizionalismo che rendono il suo sound così unico ed accattivante. 
Beh certo non aspettatevi canzoni orecchiabili o ritornelli facilmente ripetibili nei suoi tre (JunioEsperanza e Chamber Music Society), che la critica definisce come autentici capolavori.
Una trilogia da ripercorrere piacevolmente che ha in "Esperanza" la mia raccolta preferita, con brani dove la raffinatezza dell'arte intellettualmente elaborata si fonde alla perfezione con la piacevole emozionalità dalla quale, a mio parere, l'arte non deve mai distaccarsi. 
Tra i brani che ho trovato maggiormente interessanti vi ricordo: Peacocks, Loro, Humpty Dumpty e Junio da Junio; Ponte de Areia, I Know you know, Fall in, I adore you, Precious, Love in time e If that's true da Esperanza; Little Fly, Knowledge of Good and Evil, Wild is the Wind and Winter Sun da Chamber Music Society. Si passa da accattivanti ritmi dettati dalle percussioni, al sofisticato virtuosismo poli-strumentale dominato dal basso, per giungere alla dolce e malinconica melodia saltellante tra i tasti zebrati del piano forte, che accompagna i pensieri amorosi degli inguaribili romantici (un po' come me)... 
Beh mi pare di aver parlato abbastanza, ora non vi resta che ascoltare le preziose note dellabella Esperanza. Poi fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando! 
Ah ancora un consiglio. Se avete trovato interessante e ben scritto questo articolo (cavolo speriamo di sì!), beh allora vi conviene provare a scrivere con la musica di Miss Spalding in sottofondo, è una feconda fonte di buona ispirazione e conciliazione del pensiero.

Adamantine Ego




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