lunedì 17 ottobre 2011

"COWBOY & ALIENS"? MA PER FAVORE...


L'idea che Cowboy e alieni (non originale comunque, essendo ispirata ad un fumetto) si scontrino in un film appare alquanto bizzarra fin dal titolo. Però col beneficio del dubbio e tanta curiosità ci si accinge ad andare al cinema con tutte le buone intenzioni e rassicurati da un cast che conta gente del calibro di Daniel Craig, Harrison Ford, Sam Rockwell e Olivia Wilde (recentemente vista in "Tron Legacy"). Per di più a produrre il tutto il guru del cinema blockbuster e grande regista, Steven Spielberg.
Ma allora qual'è la risposta alla domanda: è o no una colossale bufala unire in un film cowboy e alieni? La risposta è si, una gran bufala
Vi dico subito che, per me, di questo film non si salva quasi nulla, eccetto la componente visiva-d'intrattenimento. Intorno distesi orizzonti di frontiera americana e non parlo di scenografie. 
Ma partiamo con la trama, così potrete capire la ricchezza della sceneggiatura.
Un bandito, Daniel Craig, si sveglia con un bracciale alieno al polso e non ricorda nulla. Finisce in una città governata da un potente proprietario di bestiame, Harrison Ford, che ha un figlio bamboccione. 
Arrivano gli alieni e rapiscono il bamboccione e altra gente, così Graig e Ford si alleano per salvare i rapiti. Ah, dimenticavo, gli alieni sono sulla terra per l'oro. Cosa serva loro non lo sapremo mai. Aggiungo che l'essenza del film è nella contrapposizione fra i due duri, in un gioco continuo di musi duri e sguardi cazzuti. Un vero duro parla poco e spara tanto. Perciò va da sé che, essendo già la trama da terzo mondo, i dialoghi non brillino per particolare originalità o profondità.
Altra questione: può un cowboy in sella ad una cavallo ed armato di pistola affrontare un alieno ipertecnologico che dispone di navicelle e mega-ultra cannoni laser?
La risposta è: non può. 
Allora come fanno ad affrontarli?
Semplice, il bracciale del bandito Craig è un mega cannone anch'esso, perciò per tre quarti del film si difendono con quello. 
Nello scontro finale, gli alieni, che assomigliano a delle cavallette giganti, ma hanno gli artigli e movimenti di una tigre, inspiegabilmente si buttano nel corpo a corpo, lasciando a casa i mega cannoni; il tutto giustificato col fatto che sottovalutano gli esseri umani.
Inoltre un paio di essi schiattano addirittura accoltellati, perché, incredibilmente, sono stati concepiti in modo da avere uno stomaco che si apre, facendo fuoriuscire delle braccine gracili e tenere con cui dovrebbero finire la vittima, ma che di fatto le danno il tempo di reagire e attaccare proprio in quel punto, guarda caso, debole.
Ultima nota di merito la presenza degli indiani: come potevano essere rappresentati secondo voi? Ingenui, fattoni misticheggianti e selvaggi of course. C'è persino una battuta di Harrsion Ford che dice testualmente: "Non è lanciando frecce e urlando selvaggiamente che sconfiggeremo gli alieni!". Ovviamente li troviamo comprensivi con gli uomini bianchi e pronti a seppellire l'ascia di guerra, riunendosi attorno ad un fuoco con loro, in una memorabile scena da tarallucci e vino.
Ma magari si fossero alleati con gli altri capitalisti del film, gli alieni, avremmo visto un branco di puritani repubblicani sterminati, ridotti in schiavitù e magari rinchiusi in riserve.
In questo vuoto generale si salverebbe la presenza assai gradevole di Olivia Wilde, se non fosse che il suo personaggio è ridicolo persino più degli altri, essendole stato riservato un espediente narrativo senza senso, che non vi svelerò per non rovinarvi la sorpresa (si fa per dire).
Così Spielberg, che vede alieni dappertutto, specie ultimamente, dopo aver rovinato "Indiana Jones", ci contamina pure il selvaggio West.
Bella menata.

Habemus Judicium:
Bob Harris

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